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Canto ottavo 175


Bolle il magico vaso, e il buon dottore,
     Che non pure al suo bene, all’altrui pensa,
     Ne raccoglie l’eclettico vapore
     In appositi ingegni e lo condensa;
     Ne forma un elisir grato all’odore,
     Buono al palato, e al popolo il dispensa,
     Spiegandone con dotta sillogistica
     La sicura efficacia antiflogistica.

L’insigne professor Gazzagalante
     In fama ed in saper con lui gareggia,
     Ma il vince in cattivarsi tutte quante
     Le grazie della Curia e della Reggia;
     Disinvolto, piacevole, elegante
     Con la piazza talora ei coccoveggia;
     E un inchin fatto a Cristo, uno a Berlicche,
     Porge al mondo lo scibile in pasticche.

Ciò che costui desidera su tutto
     (Ma non so se da senno o per ischerzo)
     È sposar la quaresima al prosciutto,
     E fra due litiganti a far da terzo;Fonte/commento: Pagina:Atlantide (Mario Rapisardi).djvu/267
     Metter d’accordo il galateo col rutto,
     L’Italia con Leon decimoterzo,
     La religione e la filosofia,
     Sua Maestà la Forca e l’Anarchia.