Su su da’ lidi alle montane lacche,
Varie d’altezza, a color vario pinte,
Scaglionate vi son certe baracche
Da clamorosa folla invase e cinte;
Diverse mercanzie, tende bislacche,
Fogge strane, aspre voci, ambigue grinte
Fan tale agli occhi ed all’orecchie offesa,
Che al mercato parrebbe essere in chiesa.
Già tutti Esperio si sentía sconvolti
I sensi dal frastuon vario e profondo,
Quando Edea: Credi tu, che qui raccolti
Sien tutti gli energumeni del mondo?
T’inganni: questi che ti sembran stolti,
Son persone prudenti e a doppio fondo;
E questo luogo che ti par sì reo
È, come voi direste, un Ateneo.
Quei che là curvo arranca e impolverato,
Di libri carco e nei pensieri immerso,
È Bracalon, filosofo bollato
Che va dietro al perchè dell’universo;
E benchè in ver non l’abbia ancor trovato,
Ha trovato da un pezzo il modo e il verso
Di far bollire entro lo stesso vaso
Rosmini e Galileo, Bruno e Tommaso.