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174 Atlandide


Su su da’ lidi alle montane lacche,
     Varie d’altezza, a color vario pinte,
     Scaglionate vi son certe baracche
     Da clamorosa folla invase e cinte;
     Diverse mercanzie, tende bislacche,
     Fogge strane, aspre voci, ambigue grinte
     Fan tale agli occhi ed all’orecchie offesa,
     Che al mercato parrebbe essere in chiesa.

Già tutti Esperio si sentía sconvolti
     I sensi dal frastuon vario e profondo,
     Quando Edea: Credi tu, che qui raccolti
     Sien tutti gli energumeni del mondo?
     T’inganni: questi che ti sembran stolti,
     Son persone prudenti e a doppio fondo;
     E questo luogo che ti par sì reo
     È, come voi direste, un Ateneo.

Quei che là curvo arranca e impolverato,
     Di libri carco e nei pensieri immerso,
     È Bracalon, filosofo bollato
     Che va dietro al perchè dell’universo;
     E benchè in ver non l’abbia ancor trovato,
     Ha trovato da un pezzo il modo e il verso
     Di far bollire entro lo stesso vaso
     Rosmini e Galileo, Bruno e Tommaso.