Al faro, allo splendor di così fatte
Dame, cui già lustrò più d’una penna,
Sono le navi amabilmente attratte,
Che pe ’l mare dell’Arte alzan l’antenna;
Qui le donne più belle e meglio adatte
All’opre onde per tempo Amor le assenna,
Colme d’ogni saper l’avide coppe,
Come in porto d’onor, posan le poppe.
Fra le nuove arrivate una dal volto
Signorile e venusto Esperio ammira;
Ma la Guida, che il vede un po’ stravolto,
D’una còtta temendo, a sè lo tira:
Costei, gli dice, ch’a più d’uno ha tolto
La pace e il senno, è l’ibrida Vampira;
Vanto di bella sopra l’altre ottiene,
Brava del pari a smunger tasche e vene.
Quaranta demonietti acri e ribelli
Si son gittati, ahi, sul suo capo in breve,
E il bel campo de’ suoi bruni capelli
Imbiancan qua e là d’orrida neve:
Ben ella a strugger questa, a fugar quelli,
Di mirabili filtri il capo imbeve,
Ma gl’imbianchini mutansi in bifolchi,
Ed arando la van d’aridi solchi.