Ma oltre a questa valle e al doppio fonte
De’ fiumi di topazio e di rubino,
Lievemente ondulato alzasi un monte
Levigato, ritondo, alabastrino:
Chi ne prenda in april la via di fronte,
Se a mezzanotte va, giunge al mattino,
E s’imbatte in un tempio alto ed antico,
Che dell’isola appunto è l’ombelico.
Meraviglioso a prima vista e adorno
Di strane punte l’edificio appare:
Ogni ornamento suo fatto è di corno,
Nè sol di bestie peregrine e rare;
Tutto ciò ch’è sopr’esso e ad esso intorno
Ha del corneo esser suo tracce ben chiare:
Soglie, volte, pareti, archi, colonne,
Di corno è tutto, e tutto opra di donne.
E perchè nulla mai soffra dall’onte
Del vecchiaccio rapace il tempio augusto,
Una fabbriceria sorge sul monte,
Dove le artiste di più nobil gusto
Vegliano a tutte le stagioni, e pronte
A rifarvi non sol quanto è più frusto,
Ma ad arricchirlo d’altre opere dotte,
Sudan le poveracce anche la notte.