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Esperio, intento in una eccelsa Idea
    Di verità, di libertà, d’amore,
    Che in dotte carte primamente avea
    4E meglio attinta nel suo proprio core,
    Generoso e gentile in età rea,
    Schietto ed ingenuo nel comun livore,
    Conosciuto da pochi, a molti noto,
    8Era all’altrui più che al suo ben devoto.

Per siffatte virtù, che un dolce lume
    Spargeano intorno al giovanile ingegno,
    Per l’arte, onde il suo cor pari ad un nume
    12Facea dei carmi il suo fulmineo regno,
    E per un d’ogni bieco e vil costume
    Implacabile, audace, alto disdegno,
    Meritò l’odio, nè però il compiango,
    16Dell’officioso, inorpellato fango.