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148 Atlandide


Nè se n’aveva a male; anzi solea
     Ripeter sempre su lo stesso metro,
     Che s’ella era viril se ne tenea;
     Che chiaro il suo passato era qual vetro;
     Che a saper se una donna è onesta o rea,
     Prima di tutto hai da guardarle dietro;
     Ed aggiungea ritualmente: il merito
     Principal d’una donna è un buon preterito.

Suo tempio e scuola è il mistico boschetto,
     In cui rampollan quelle piante strane,
     C’hanno la forma, come dianzi ho detto,
     Di non so quale in fra le membra umane;
     Quivi sovente in sodalizio eletto
     Siedon l’inclite donne, e l’egre e vane
     Cure irridendo dell’imbelle sesso,
     Tutto dicono e fan senza permesso.

Una disserta qui d’Apelle e Zeusi
     Ispirata che par la vecchia Musa;
     Spiega un’altra i misteri alti d’Eleusi,
     Chi Grozio loda e Puffendorfio accusa;
     Qual di canoni parla e d’enfiteusi,
     Chi conferisce su l’ipotenusa;
     Questa dice del gas, quella dell’ètere,
     Chi ’l bisturì maneggia e chi ’l catetere.