Alfin ristette, e al convenuto segno
Saltabellando usciron due donzelli
Per porgli in capo il lauro, ond’egli è degno
Assai più che le anguille e i fegatelli;
Ma perso l’equilibrio ed il contegno,
Ei fa in quel punto un giro tal, che quelli
Gli assettano l’alloro in modo strano
Su la sede central del corpo umano.
Un urlo alzâr le ammiratrici torme,
S’indignò l’alto popolar consesso;
Ma Baraballo con modestia enorme
Dichiara, che per lui torna lo stesso,
Ch’ogni parte del corpo è in lui conforme,
Che più grato anzi gli è l’onor concesso,
Ch’essendo ei novatore e all’uso opposto,
È ragion che l’alloro abbia in quel posto.
I concenti, le danze, i fuochi, il carro,
Sopra cui Barabal fino alla notte
Fu portato in trionfo, io non vi narro;
Dirò solo, che il carro era una botte;
E aggiungerò ch’ei non avea tabarro,
Ma in cambio del tabarro avea tre cotte.
E tornando ad Esperio ed all’amica,
È necessario ch’al lettore io dica,