Un rullio di tamburi, un suon d’evviva,
Uno scoppio d’applausi e di petardi
Annunzia al mondo, che il gran vate arriva:
È il tocco appena, e già parea sì tardi!
La curiosità divien sì viva,
Di tanto desiderio ardon gli sguardi,
Che nelle autorità nasce il sospetto
Non l’abbiano a squartar per troppo affetto.
Da quattro alunni suoi portato a braccia
(Oh gloriosa gioventù latina!)
Il monocolo mostro ecco s’affaccia
In costume gentil di ballerina:
Un corpettin celeste il sen gli allaccia
Guernito a’ lembi d’un’aerea trina;
L’anche gli adombra un gonnellin di velo,
Il resto è nudo, ma lo copre il pelo.
A far più memorabile il successo
Della festiva cerimonia e insieme
A dimostrar che a lui tutto è permesso,
Ch’ei fa ciò che gli pare e nulla teme,
Appena entrato, ei dà l’ordine espresso,
Che sia del Circo alle due parti estreme
Legata, non però troppo in tirare,
Una corda su cui vuol manovrare.