Ben s’accorser di lui le avverse schiere,
Vider la teda ignicrinita nelle
Sue mani, e indovinato il reo pensiere,
Si sentîr tutti impaperir la pelle;
Ma come pria potettero vedere
(Certo fu grazia di benigne stelle)
Spento il foco mortale, e l’omicida
Già volto in fuga, andâro al ciel le grida.
Un correre, un urtarsi, un lanciar dardi,
Un soqquadro successe, una ruina,
Un di prodi guerrieri e di codardi
Montar su’ palchi e chiudersi in cantina;
Ma, se i fogli del dì non son bugiardi,
Non avvenne una gran carneficina,
Ben che il fiero Baron, perduto il lume,
Scagliato avesse più d’un suo volume.
E aggiunger devo ancor, che nonostante
Fosser molti venuti ad armi corte,
E adoprasser quell’arma, onde il furfante
Sempre si tien dell’onestuom più forte,
Nessun morto restò, sia che di tante
Birbe disdegno avesse anche la Morte,
O fatti essendo al velenoso stile,
Forza in lor non avesse il ferro ostile.