Un giornal con industre arte piegato
Facea tricuspidale elmo alle teste;
Quattro penne di gallo accapponato,
Fossero emblema o no, servian da creste;
Un cuojo di montone, abbottonato
A le spalle, era insieme usbergo e veste;
Pendulo da una stringa a' fianchi intorno
Un calamajo avean chiuso in un corno.
Ma l’arma, che ciascuno, anche il più vile,
A mo’ di freccia, in fiero atto bandisce,
È una piccola penna, anzi uno stile,
Cui l’Odio arrota e il Calcolo acuisce:
D’atro veleno intinta ha la sottile
Punta ch’a un tempo insudicia e ferisce;
Nè usato mai fu con astuzia tale
Dardo abissino ed indian pugnale.
Asterisco, erudito e cavaliero,
Di sì nobile schiera è capitano,
Ed erto se ne vien sopra un destriero
Bardato ben, ma di sembiante strano:
Chè il suo non è un caval, per dire il vero,
Ma un buon puledro dell’armento umano,
Anzi un alunno suo fido e robusto,
Che a fare da somier ci ha proprio gusto.