È la Critica un’arte ideologica,
Metodica, ermenèutica, liturgica,
Un’occulta scienza filologica,
Una pratica medico-chirurgica,
Un’alchimia, una cabala astrologica,
Una diavoleria taumaturgica,
Che a forza di comenti e d’ammenicoli
Le teste a trasformar giunge in testicoli.
Anche tu, Bulbo Rampichin, ventoso
Ricostruttore e glossator di testi,
Dall’erudito incendio il glorioso
Cranio e l’intima stoppa arsa ne avesti;
Tu che col capo dalle tarme roso
All’Italia stupita e al mondo attesti,
Che necessario al tuo dotto mestiere
Il cervello non è, basta il sedere.
S’avventò pur tra l’armi Ernio Beone,
Che arricchì già di sue scoverte il mondo:
Si sa per lui, che avea sul pettignone
Semiramide un neo col pelo biondo;
Che una voglia d’anguilla avea Didone
Alla zona central del mappamondo;
Che a Catilina fûr trovate addosso
Due ova sode e un peperone rosso.