Fra due del dotto cielo astri minori
Il litigio fatal prima si accese,
L’un detto Zebedeo de’ Cavolfiori,
L’altro Vattelappiglia Inquelpaese:
Il primo avea con provvidi sudori
E viaggi nel Nord fatti a sue spese
Scoverto che Nason, senza alcun fallo,
Nella pianta d’un piè ci aveva un callo.
Ma l’altro non men dotto e più paziente,
Con le ricerche originali sue
E con dottrina stupefacíente
Provò che il suo collega era un gran bue;
Che Ovidio a’ piè non avea calli niente,
Ma tra le mele invece aveane due;
E Ottavio, che volea mele sincere,
Mandollo a Tomi a fare il sorbettiere.
Fu questa appunto la favilla, ond’ebbe
Epica fiamma il letterario sdegno,
Che tanto in poco divampando crebbe
Da minacciar dall’ime basi il regno;
Poi che non sol chi a fonti algide bebbe
Storico umor perdette ogni ritegno,
Ma quanti avean con vecchia dietetica
Pasciuto il sen di spumeggiante estetica.