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condizione assolutamente inaccettabile, perchè umiliante, e cioè che le truppe tedesche, già in marcia, non solo si fermassero, ma retrocedessero alle linee di partenza.

Quanto è accaduto nei mesi successivi noi tutti l’abbiamo vissuto ed è superfluo ricordarlo.

Mai si vide nella storia del genere umano più colossale ondata di mistificazioni e di menzogne come quella scatenata dagli organi governativi e pubblicisti della Gran Bretagna durante le campagne di Polonia, Norvegia, Belgio, Olanda, conclusesi con la disfatta dell’esercito britannico e di quello francese, disfatta, quest’ultima, senza precedenti per le sue immense proporzioni e per la sua quasi impensabile rapidità.

Se la pratica della menzogna è il sistema più idoneo per istupidire e rendere coriaceo lo spirito di un popolo, si può tranquillamente affermare che il popolo di Gran Bretagna ha raggiunto un indiscutibile e insuperabile primato.

La Francia barcollava, ma era ancora lungi dall’essere in ginocchio e nessuno al mondo poteva prevedere che l’esercito, celebrato come il più forte d’Europa, si sarebbe liquefatto come neve al sole quando, il 10 giugno, l’Italia entrò in guerra per tener fede alla lettera ed allo spirito dell’alleanza e per spezzare finalmente le sbarre della sua prigione nel suo mare.

Dopo due settimane era l’armistizio e la Francia abbandonava la lotta che ha ripreso saltuariamente in seguito, ma solo per difendersi dagli attacchi proditori della ex-alleata, come a Orano e a Dakar.

Dal 10 giugno a oggi sono passati oltre cinque mesi di guerra seriamente guerreggiata sui fronti lontani e multipli per terra, per mare, nel cielo, in Europa e in Africa.

Lasciate che io rivolga un saluto pieno di ammirazione agli italiani che hanno in questo momento il privilegio di impugnare le armi.

L’esercito, sul fronte alpino e su quello africano, ha dimostrato che la sua tempra è quale noi volevamo: la disfatta degli inglesi nella Somalia britannica è stata totale: come a Dunkerque, così a Berbera gli inglesi sono fuggiti e si sono vendicati rimproverandoci di aver commesso, battendoli, un irreparabile errore strategico.

Le Forze Armate dell’Impero africano, Impero che nelle previsioni nemiche doveva saltare, hanno preso dovunque l’iniziativa e i tentativi inglesi di sobillazione all’interno sono pietosamente falliti.

Anche nella Libia siamo stati noi ad attaccare e la fulminea occupazione di Sidi el Barrani deve essere considerata non una conclusione, ma una premessa.

Gli atti di valore compiuti da ufficiali e da soldati italiani dell’Esercito sui fonti terrestri sono tali da inorgoglire legittimamente la Nazione.

Gli ufficiali e gli equipaggi della Marina compiono silenziosamente e spesso eroicamente il loro dovere sui molti mari e oceani — dall’Indiano all’Atlantico — dove sono impegnati. Essi obbediscono a una severa consegna e duri colpi sono stati inflitti alla Marina nemica. È la Marina che tutela le nostre linee di comunicazione mediterranee e