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Per la bellezza d’un’idea | 75 |
sulle quali è comodamente seduta, e abbiamo tanto a cuore di trarre dalla nostra parte i migliori, noi abbiamo a imparar molto dalla esperienza di Goethe. Egli era sui trent’anni e aveva una fama puramente letteraria quando mandò con una lettera umile all’illustre Peter Camper i suoi lavori che dimostravano evidentemente, contro l’opinione del Camper, esistere l’osso intermascellare anche nell’uomo. «Bene — rispose cortesemente il grande anatomista — bravo. Avete fatto un bel lavoro che vi deve esser costato molta fatica. Me ne congratulo con voi», Dopo di che continuò imperterrito a dire e a scrivere che l’uomo non ha l’osso intermascellare.
«Si vede — esclama Goethe — ch’ero molto giovane e ingenuo e conoscevo ben poco il mondo se mi mettevo io scolaro a contraddire un maestro, peggio! se gli provavo che sbagliava.» In fatto il giovane Goethe navigava nella corrente viva della scienza mentre l’altro povero vecchio uomo celebre era là indietro maestosamente fermo sulla sua secca dell’osso intermascellare. «Che bella cosa — disse un inglese crudele, ma sapiente — che bella cosa se gli scienziati non vivessero mai più di sessant’anni! Dopo i sessant’anni non ve n’ha uno che voglia saperne di cambiare idee».