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Per la bellezza d’un’idea 67

ho proposto e difeso, in sostanza, quest’ultimo concetto. Spero non avervi perduto il mio latino, ch’era veramente abbondantissimo, massiccio e pesante, «Vedrete» ha detto, non senza ironia e malumore, a proposito della dottrina nuova e delle credenze antiche, un celebre discepolo di Darwin: «Vedrete. Qualcuno verrà un giorno o l’altro a sostenere che le bottiglie vecchie erano fatte apposta per il vino nuovo». Io porto un grande e sincero rispetto al professore Huxley, ma ironia o no, malumore o no, sono appunto venuto l’anno scorso a sostenere presso a poco che le bottiglie vecchie erano fatte apposta per il vino nuovo. Vi era però nella mia tesi questa sottile differenza. Io avevo trovato che il vino del professore Huxley non era interamente, come altri gli ha detto meglio di me, di qualità nuova, poichè certe vecchissime polverose bottiglie avevano dei fondi, scolorati se si vuole e con alquanta posatura, ma ricchi tuttavia d’alcool e simili di sapore a quel vino. Intendo dire che in alquanti grandi e famosi vasi di dottrina cattolica ho trovato idee che se stavano colà dentro, certo vi poteva stare anche la dottrina scientifica della evoluzione. Mi sono allora provato d’introdurvela e ho visto che vi si conteneva mirabilmente e che anzi vi era posto per molto altro vino simile delle vendemmie future. Io ho compiuta questa laboriosa