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Per la bellezza d’un’idea 65

un continuo successivo progresso dalle clepsidre ai Bréguet e ai Patek; che l’idea di un grande Orologio creatore degli orologi è affatto superstiziosa e propria di orologi inferiori, i quali non sanno immaginare un Essere ideale e divino se non con le rotine, le molle, le casse, la mostra e le lancette. Sarebbe tuttavia possibile che, a forza di studiare, uno di questi cronometri scoprisse che i meccanismi degli orologi provengono da una materia preesistente per via di evoluzione, per opera di forze dirette da un Essere intelligente, conformato in modo da poterglisi paragonare tutti gli orologi, da potersi dire ch’egli stesso è una specie di orologio, un sottile e complicatissimo meccanismo in moto, un misuratore del tempo. Questo ingegnoso filosofo dal cervello d’acciaio e d’oro, accostandosi così in parte alla opinione de’ suoi confratelli più illuminati, verrebbe però a confermare in sostanza la semplice fede del popolo dal cervello d’ottone, e il consenso dei più sapienti con i più ignoranti sarebbe, ancora una volta, ottimo criterio di verità, se è vero che gli orologi non si creano con un fiat e che il loro Fattore è egli pure, per quanto se ne può vedere, un meccanismo in moto dove non mancano i battiti misuratori del tempo.

Un simile aspetto ci offrono le credenze e le


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