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maggior gloria di Dio. La teoria eliocentrica onde si allargò il concetto dell’Universo, e quindi l’idea di Dio, ebbe la stessa sorte. La dottrina dell’attrazione universale fu al suo nascere accusata dagli uni, glorificata dagli altri come una ipotesi atea che togliesse a Dio il governo dei mondi per concederlo alle cieche forze della materia. Toccò al pio Leibnitz di combatterla e toccò a Voltaire di dimostrare che Newton aveva con la sua scoperta magnificamente illustrate la sapienza e la potenza divina. La generazione spontanea parve ai materialisti una prova del loro sistema e fu perciò combattuta dagli spiritualisti; ma come scrisse Antonio Rosmini1, erravano gli uni e gli altri, poichè, se vi è una generazione spontanea, essa non prova già, come voleva il Cabanis, che la materia morta diventa viva da sè, ma che essa viveva anche prima, e che un principio vitale, operando in lei, produsse l’organismo; il qual principio vitale delle cose venne ravvisato da alcuni Padri, secondo scrive più oltre lo stesso Rosmini, in quelle parole della Genesi: «et Spiritus Dei ferebatur super aquas.» Dopo la scoperta di Newton che dimostra l’unità del Creato nello spazio, venne la ipotesi sulla discendenza delle specie, che affermando la



  1. Psicologia, Lib. iv. Cap. 14.