Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
S. Agostino e Darwin | 43 |
l’opera d’un Creatore, e che poi, quando fu scopetta la loro origine dall’Evoluzione, questo Creatore figurasse posto da banda. Si giudica solitamente così l’opera di un ciurmadore ch’è ammirato soltanto fino a che non discopriamo il suo metodo; ma se si tratta di un lavoro sincero e serio, di uno strumento che operi veramente cose mirabili, quando ne veniamo a conoscere i segreti congegni, la nostra ammirazione, lungi dal dileguarsi, diventa un piacere intellettuale squisito ed intenso. E quando la scienza, adempiendo l’ufficio suo, ci discopre in parte il metodo col quale sono state fatte le specie viventi, essa non altro discopre che il lavoro sincero e serio d’Iddio,
Chi contempla la natura a questa nuova luce prova un piacere intellettuale più squisito e più intenso, rende a Dio un culto più intelligente, più degno. Se da un lato coloro che confessano essere stati creati da Dio non ammettono per la specie quel metodo di creazione che ammettono per l’individuo, se dall’altro si pensa abbattere con l’idea di evoluzione l’idea di creazione, n’è causa quel dogmatismo che si tiene stretto alle idee vecchie solo perchè son vecchie, e quell’altro dogmatismo che abbraccia le idee nuove solo perchè son nuove. Ai primi si può rivolgere l’amaro sarcasmo di Giobbe: «Voi siete uomini davvero e la sapienza morrà