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S. Agostino e Darwin 41

Gray, una seria intera di oscuri fatti nel modo che più si conviene al concetto teistico dell’Universo, all’idea di un piano sapiente della Creazione, di un ordine divino delle cose: idea che infiniti pensatori e scienziati, da Voltaire a Darwin, per tacere de’ più antichi, ebbero comune con i credenti. Mi piace notare qui che lo stesso Haeckel offre con la sua genealogia dell’uomo un involontario aiuto a coloro che conciliano l’idea d’Evoluzione con l’idea di una Intelligenza ordinatrice; poichè secondo lui, nelle ventidue serie di forme animali onde consta quella genealogia, un solo individuo o una sola coppia ha ogni volta prodotta la forma nuova che sale verso l’uomo; come se ad alcuni esseri viventi fosse stata affidata in particolare la missione gloriosa di condurre la vita alla sua forma più elevata, attraverso forme destinate a rimanere inferiori1.

La prudente critica di Asa Gray si limita a dimostrare che la ipotesi dell’Evoluzione, anche se provata, non può in alcuna maniera influire sulle dottrine filosofiche e religiose. Altri più convinti fautori della nuova teoria vi edificarono sopra intieri sistemi di filosofia cristiana. Non parlerò di



  1. Vedi Perrier, Le transformisme, Chap. iv.