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vi Ascensioni umane

giosi, essi indietreggiarono, abbandonarono trincee di obbiezioni che parevano formidabili. Fuori d’Italia il vessillo dell’evoluzionismo cristiano venne inalberato in adunanze cattoliche solenni. In Italia, libri di ecclesiastici stranieri schiettamente evoluzionisti si tradussero e si pubblicarono con licenza delle Curie vescovili. Di fronte alla intransigenza di certi teologi protestanti apparve ancora una volta quanto sia potente il Cattolicismo a elevare lo spirito che vivifica sopra la lettera che uccide. Se la ipotesi dell’evoluzione viene ancora combattuta fra noi dal punto di vista religioso e pare odiosa a molti credenti, si è però dimostrata col fatto la libertà nostra di giudicare che, rettamente intesa, essa torna a maggior gloria del Creatore; e fra coloro che le gridano anatema non vi ha più, forse, un solo intelletto alto.

Persiste invece, più valida di certi bassi clamori, una opposizione oscura, coperta d’indifferenza, mista di elementi diversi. Vi stanno insieme senza intesa coloro a cui dà noia il dileguarsi del presunto antagonismo fra la scienza e una religione da essi non seguita, non creduta, e pur molesta per la minacciosa sua voce, per il dubbio che talvolta li morde al cuore: coloro che hanno paura di guastarsi la fede se ci fanno qualche ritocco e la custodiscono con timore come un gioiello antico