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S. Agostino e Darwin 15

la stessa cosa, che Evoluzione e Cristianesimo non possono accordarsi.

Ciò è quanto Haeckel e i suoi seguaci desiderano; ogni opposizione di carattere religioso è loro gradita: essi la prevengono proclamandola necessaria, inevitabile; essi ignorano le opinioni e le testimonianze contrarie. Il Powell, pubblicando nel 1889 la lunga nota degli autori da lui consultati per scrivere il suo libro, v’inchiude il Quatrefages, avversario antico della variabilità delle specie, non il Le Conte, americano come lui, professore all’Università di California, geologo insigne, che due anni prima, nel 1887, aveva pubblicato un’apologia dell’Evoluzione, ispirata a profonde convinzioni cristiane.

Queste inesattezze non dovrebbero commettersi, perchè il monismo si trova a fronte di oppositori meno impauriti e meno compiacenti di quelli accennati, niente disposti di riconoscergli alcuna signoria sulla ipotesi dell’Evoluzione, pronti a notare i suoi errori di fatto e persino l’apparenza di un artificio poco lodevole, Perciò Haeckel e i suoi partigiani commettono una imprudenza grave quando, esponendo le origini storiche dell’idea trasformista, trattando dei precursori, si occupano di Anassimandro, di Eraclito, di Empedocle, di Lucrezio Caro e tacciono del tutto le intuizioni potenti e