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282 | Ascensioni umane |
mistero. È anche per causa di tale riluttanza e delle imprudenti promesse fatte da qualcuno di voi, sacerdoti della scienza, e raccolte, diffuse con entusiasmo da parecchi di noi laici, che uno fra noi, deluso, denunciò al mondo con falsa, ingiusta parola, la bancarotta della scienza. Un altro segno del vostro soffrire è lo sforzo che talvolta fate di crearvi una fede per giunger con essa là dove la scienza è impotente a penetrare. Voi attribuite alla vostra fede una base sperimentale e la giudicate perciò superiore alle antiche, e ciascun di voi si adagia per proprio ristoro nel piccolo Universo che si è costrutto nel cervello e dove ha largamente infuso una sostanza divina o ne ha sterminato con rigorose disinfezioni ogni germe, secondo le tendenze della propria natura.»
Io interrompo qui il mio colloquio immaginario poichè sta per uscire del campo che mi prescrissi. Non è infatti questo il momento di considerare se dove la scienza si arresta debba porsi in cammino una fede e qual fede. Ricercherò invece se a fronte degl’irreducibili dolori del mondo nessun altro compito spetti alla scienza che quello di riconoscersi impotente.
Voi mi permetterete, Signori, di esprimere schiettamente una convinzione mia così forte che mi riesce adesso difficile di trovare per essa le modeste