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Scienza e Dolore 281

scibile da esplorare, l’avvenire ha in serbo per noi tanto piacere di studi e di scoperte che possiamo bene lasciar dormire in pace per lunghi secoli l’unico enigma o i due enigmi o i sette enigmi del mondo,» «Sì» rispondo «voi siete uomini: homines estis et humani nihil a vobis alienum puto. È ammirabile che accettiate con fermo volto il dolore inerente alla natura umana, ma lo stoicismo vostro non vi libera dal soffrire. Quanto più il vostro intelletto è nobile, quanto più vi addentrate nello studio della materia, della vita e del pensiero, tanto più vi è acerbo di non potere sforzar le porte che chiudono i segreti delle loro essenze e delle origini prime e il motto dell’Ecclesiaste significa questa crescente pena. Se nello studio del conoscibile voi cercate l’oblio dell’inconoscibile non è il vostro un rimedio sovrano, è un anestetico, la cui azione, sempre incostante, va talvolta perdendo energia a misura che la vostra vita scende verso le ombre della sera dove i problemi dell’Universo prendon figure colossali e paiono attendere minacciosi il cadere dello stanco viandante. Più o meno intensamente, a intervalli più o meno lunghi, voi soffrite e ne date manifesti segni. Uno di questi è la riluttanza, non infrequente fra voi, ad ammettere che il campo del sapere umano è circoscritto da eterni confini di