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278 | Ascensioni umane |
Nate da radici di dolore, son fiori di gioia. Il desiderio egoistico di sapere per sapere vi si colora dello splendido colore che segna la presenza di un puro, ardente, ideale amore del Vero, ed è questo dolore trasformato in gioia e in idealità che oggi è diventato il più potente stimolo della scienza, che le imprime gli slanci più nobili e superbi, la solleva fuor d’ogni vista e d’ogni fumo di volgari passioni.
Ma noi, che giudichiamo le sofferenze umane andar diminuendo e l’intelletto umano ascendere continuamente per impulsi di amore una via di piacere, non sogneremo per questo un secolo futuro in cui scienza e dolore non si incontrino più.
Io non intendo parlarvi dei comuni dolori umani che mai la scienza non vincerà. È troppo evidente che se potrà temperare le pene, suggerire alcuni mirabili conforti della vecchiaia e della morte, non giungerà mai a sopprimere nè l’una nè l’altra, si arresterà qui per sempre davanti a una somma di dolore fisico e morale irreducibile per lei. È altrettanto evidente che nulla ella potrà mai del pari contro dolori generati da passioni di amore e di odio non separabili dalla natura umana. Ricorderò invece non vincibili sofferenze particolari alla scienza. Se le gioie della ricerca e della conquista scientifica fioriscono da radici di dolore,