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276 | Ascensioni umane |
turali che hanno una infallibile sanzione dolorosa, di aprir la via quanto può alla intelligenza dei problemi che son perpetuo tormento dello spirito umano. Ma voi comprendete a quale formidabile nodo mettan capo le fila del mio discorso. Se è vero che la scienza, sorta in origine e tuttavia soccorsa, stimolata dal dolore, si ritorce contro di esso e tende a diminuirne l’impulso e l’aiuto, ne per seguire ch’ella stessa debba tendere alla inerzia, perder vigore ad ogni vittoria nuova. Ora questo è contraddetto da una magnifica testimonianza di fatti. La scienza procede sulla terra e nel cielo, di vittoria in vittoria, sempre più ardente.
Diremo noi allora che le vittorie sue sono vane, che in qualche occulto inconscio modo ella accresce, secondo l’amara parola di un sublime poeta, il dolore, e riproduce, moltiplica senza posa i propri suoi stimoli, simile al sole che quanto più disperde vittorioso i vapori del cielo, tanto più ne suscita dalla terra? Io non potrei affermare senza contraddirmi che sul nostro pianeta il dolore aumenti. Nella rapida vicenda dei desideri soddisfatti e rinascenti per effetto del progresso, nella crescente soddisfazione del benessere altrui, nel crescente lavoro intrapreso dagli uomini, con fede e speranza, a pro dell’avvenire, io, pur confessando gl’infiniti guai che tuttavia ci travagliano,