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Pro Libertate 191

quanto il mio candore sia grande, non avrei parlato così se avessi voluto predicare un nuovo dogma. Creda il critico egregio della Civiltà Cattolica, che io non faccio una esagerata stima delle mie opinioni e mai non sacrificherei ad esse la mia coscienza facendo passare per dimostrato ciò che non lo è. Sarei anzi lietissimo di sacrificar esse a chi mi annunciasse che se in seguito al progresso scientifico alcuna parte del racconto biblico della Creazione è ora inteso diversamente da un tempo, un nuovo progresso della scienza è invece venuto a confermare l’antica, comune intelligenza di quel racconto, per quanto riguarda l’origine dell’uomo.

Ricordo poi ancora che chiusi il mio accenno allo stato scientifico della questione indicando la teoria del Romanes sulla origine della intelligenza. Mi duole che l’egregio critico della Civiltà abbia preso un abbaglio ben grave. Egli suppose ch’io abbia scelto il Romanes per mio duce e naturalmente ne getta le alte grida. Infatti sarebbe una cosa assurda, troppo assurda per poterla credere senza un po’ di considerazione. Volendo informare il pubblico di ciò che opinano i trasformisti circa l’evoluzione della intelligenza, ne ho preso uno de’ più recenti e sereni, e ho accennato alla sua teoria, ho lodato, come si merita, il suo linguaggio