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Pro Libertate | 189 |
titudini di ignoranti ci ripetono in faccia questo verbo. Ebbene, noi crediamo che se domani la ipotesi diventasse teoria dimostrata non ismuoverebbe d’una sola linea la nostra fede, tornerebbe anzi a maggior gloria di Dio. Lasciatecelo dire a nostro rischio e pericolo. Non approvateci pubblicamente, no, ma non vogliate neppure condannarci, gettarci disarmati sotto i piedi del nemico. Noi non diremo mai che il vostro silenzio implichi approvazione. Il silenzio è silenzio. Se la ipotesi deve cadere, tutta l’opera nostra cadrà con essa; se avesse a confermarsi, non vi pentireste di averci ignorati.»
Del resto, io ebbi cura, nel mio Discorso, di porre in chiaro che non mi attento d’insegnare una dottrina ma che solo mi studio di difendere una libertà, della quale mi servo contro la filosofia materialista, Gran parte della requisitoria della Civiltà Cattolica è fondata su questo equivoco, che io presuma insegnare una dottrina religiosa, che io dica in sostanza: «il mio concetto cristiano della evoluzione si deve ammettere,» Mi si rimprovera, pet esempio, di aver citata l’opinione di S. Agostino per servirmene come di un’opinione sicura. Ma questo non è. Se mi fossi espresso imperfettamente allora, mi chiarirei meglio adesso. Intesi soltanto affermare ch’era lecito anche a me ciò ch’era stato lecito a