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idealizzazioni amorose e che ci fa già tante volte sentire sdegno e ribrezzo della nostra umiliante animalità. Ma noi dai bruti non discendiamo. La stessa coscienza della nostra dignità umana; la vibrante parola che l’afferma, maturarono in noi per una illuminazione superiore, la quale ha penetrato, trasfigurato, illuminato anche il deforme volto che, solo, essi potevano tramandarci,

Noi non discendiamo, noi ascendiamo da essi e il nostro tempo sempre meglio comprende che se la vanità umana può compiacersi qualche volta di discendere, la vera gloria dell’uomo è di ascendere. Se vogliamo cercare un vanto nella nostra origine, il vanto sia questo, che non fummo tratti in un attimo, gran tempo dopo i primi animali, dal fango, come dire da putredini di vite passate, ma che un immenso lavoro si è fatto sul nostro pianeta perchè dalla polvere che non conosceva nè putredini nè morte sorgessero forme viventi atte a tramandare la vita, ad avviarla, cooperandovi tutta la natura, verso forme superiori, senza lasciarla mai cadere un momento fino a che una fronte, uno sguardo, una parola vivente si alzassero al Cielo. Io non so del resto come tanto si adontino di una qualsiasi parentela coi bruti coloro che credono in un solo Autore di tutte le cose. Noi che pensiamo essere stati portati nel