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Proemio xxi

cesa dove il minerale ardente non è depurato abbastanza. Però rischiara. Però qualche visione delle cose divine comincia nelle anime oscurate dove si accende. Comincia l’odio di quel moto ch’è contrario al disegno Divino della Evoluzione, il ribrezzo di scendere dallo stato umano verso lo stato brutale. Comincia il desiderio del moto che risponde al disegno Divino, la passione di ascendere, passione non orgogliosa ma umile, piena di un sentimento d’indegnità. Questi sdegni, questi desideri sono per la Divina gloria. L’anima mondana che li concepisce si avvia a glorificare umilmente Iddio. Nel lume della Evoluzione l’origine e il fine dell’amore appaiono questi. Solo questo concetto può appagare un credente che sente tutto il Divino dell’amore e che si cruccia di udire uomini religiosi parlarne senza riverenza, senza intelletto.

Indicando il significato morale della Parola creatrice letta nell’evoluzione dell’Universo, io non presumo avervi trovato la soluzione di problemi superiori alla mente umana. Non presumo, particolarmente, avervi trovato la soluzione di un problema così pauroso come la esistenza del Dolore e del Male dentro il governo di un Bene infinito. La teoria della Evoluzione m’induce a porre le origini del Dolore e del Male in un mondo che ha preceduto il presente; ma una tale ipotesi solamente