spiriti non è raro l’esempio di un amore interamente scevro di animalità, benchè radicato nel sesso. Uomini che la Chiesa Cattolica levò sugli altari, amarono così, credesi, fino alla morte, e non è irriverente il dirlo perchè il loro affetto per la creatura si confuse naturalmente al loro affetto per il Creatore. Nessun altro affetto umano, neppure il materno, avvicina l’uomo alle cose divine come questo. Iddio lo ha preparato per la propria gloria. Nessuno slancio di adorazione, forse, ascende a Lui più ardente dello slancio di due anime che si amano in Lui e che, distinte per il sesso, rifuggono da ogni desiderio, da ogni compiacenza dei sensi, aspirano a congiungersi in Lui, nell’eternità. Tali amori son privilegio delle anime sante, ma pure nelle anime soggette a quel disordine intellettuale e morale che nel linguaggio religioso è chiamato il mondo, si accende talvolta la rara luce. La impossibilità o legale o morale dell’unione terrena è comunemente, nel mondo, una condizione del suo sorgere e del suo persistere. Essa è come la primizia d’uno stato cui la specie umana non è ancora giunta, e cui si conviene il neque nubent di Cristo. Certo non risplende tanto pura nelle anime mondane quanto nelle anime piene di Dio. Cinta da vapori infiammabili di passioni, da errori d’intelletto, può generare incendi e sventure come una lampada ac-