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156 | Ascensioni umane |
boli e nei cuori sentimentali, fuori dei quali gli sia interdetto di agire in alcun modo e persino di farsi vedere. Respingono come viziate di frode o d’imbecillità o di poesia tutte le testimonianze favorevoli a lui. Inveiscono poi contro il collegio della difesa e insultano come bugiarde tutte le Chiese cristiane.
Siccome, togliendo di sotto a queste Chiese il concetto dello spirito immortale, esse non possono reggersi, così costoro producono nella lite i documenti della derivazione dell’uomo dal bruto per conchiudere che non si può discorrere di spiritualità nè d’immortalità dell’anima umana, che anzi non si può discorrere di una speciale anima umana qualsiasi. Se i giurati ammettono questo, non possono rifiutarsi alla condanna di un Essere, in nome del quale si sarebbe ingannato per trenta o quaranta secoli il genere umano.
Invece quest’altra scienza ispirata alla classica equità inglese non vuol giudicare se l’anima umana differisca o no, in molti punti di natura, dall’anima delle bestie, se abbia o no il privilegio dell’immortalità. «Un vangelo può affermarlo» confessa il Romanes «noi non lo possiamo negare. » Giunta sulla porta della Chiesa, questa scienza si ferma in silenzio. Congediamoci adesso da lei ed entriamo nella Chiesa, vediamo se fra