legge. A quella rivelazione che dimostrava come tutto nell’Universo si leghi per effetto di una legge unica, e vi sia quindi corrispondenza fra nn atomo di polvere sull’ala d’una farfalla e l’astro più remoto nell’abisso più profondo del cielo, la visione di Dio ingrandì sugli occhi dei credenti più colti come se una lente poderosa fosse stata calata loro davanti. Per effetto di un vasto lavoro scientifico che non è tuttavia compiuto, noi siamo all’aurora, per così dire, di una visione di Dio ancora smisuratamente più grande. Parlai di questo lavoro scientifico incominciato in Francia da Lamark nel 1809, e inteso a dimostrare come tutte le classi, le famiglie e le specie degli esseri viventi sieno discese per via di generazione da poche o forse anche da una sola cellula primitiva, simili a rami di un albero immenso, asceso da un solo seme. Parlai di Carlo Darwin che, cinquant’anni dopo Lamark, osservando come gl’individui della stessa specie non sieno mai perfettamente identici fra loro e come una grande quantità ne perisca prima di raggiungere lo sviluppo completo, ne dedusse che più facilmente dovevano conservarsi e riprodursi quegl’individui di ciascuna specie ch’erano meglio conformati per resistere alle cause di distruzione, che queste differenze dovevano venire trasmesse alla prole, che aggiun-