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Bene dunque io la porto davanti a V. M. che mi rappresenta un così alto ideale dello spirito femminile, giudico supremo in fatto di sentimento, in tutto che riguarda i moti più misteriosi della parte più divina dell’anima; bene io la porto davanti a Voi, Signora che avete così squisito il gusto, il senso d’ogni eleganza anche intellettuale, d’ogni distinzione, anche morale.

Un gran premio è davanti a me nell’approvazione Vostra, ed io certo lo ambisco. Tuttavia, se non l’otterrò, se non riescirò a persuadere, vogliate credere anzi tutto che la sorte di un semplice soldato di avanguardia sarà indifferente al successo della mia bandiera e de’ miei compagni d’armi, i quali certo, se io cado, passeranno un giorno, vittoriosi, sopra di me; e lasciatemi poi almeno sperare che vi resti il desiderio di una parola più sapiente, più efficace, più lucida della mia, di una forte parola che Vi possa vincere. Solo di avervi ispirato un desiderio tale sarò contento; perchè quando il più eletto spirito femminile si disporrà con benevolenza verso le dottrine nuove circa l’origine dell’uomo, queste saranno per togliere un gran regno alle antiche.