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118 | Ascensioni umane |
pensieri, quantunque non valessi a conoscerne le ragioni scientifiche, nè il grandioso disegno, nè la bellezza intellettuale e morale, quantunque la udissi combattere non solo in nome delle mie stesse credenze, ma in nome altresì del buon senso e della dignità umana. Mai non mi persuasi di un necessario antagonismo dell’idea trasformista con gl’ideali miei più cari; tuttavia mi era amaro di non saper giustificare con argomenti validi il mio sentimento.
I libri di Darwin mi aiutarono poco. Certo non vi trovai l’ateismo, ma in essi e più ancora nelle sue lettere private, l’autore mi si mostrava troppo incerto davanti alle conseguenze religiose e filosofiche della sua teoria. Altri libri della scuola darwiniana tedesca mi vennero alle mani ch’erano veramente vangeli del materialismo dogmatico. Pure la mia occulta fede cresceva. Spesso mi pareva sentir nel mio profondo tutto il fermento della varia vita inferiore ond’è uscita passo passo l’umanità; un fermento che ha strane impetuose maree, che sale talvolta a strepitar nel cuore con mille avidi sinistri clamori bestiali, e poi, domato o pago, ne ridiscende, lasciandovi un silenzio triste. Spesso mi pareva, nei fugaci ardori della mente, sentire inquieto in me il germe di una forma futura più rispondente al desiderio indistinto