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Per la bellezza d’un’idea 113

è allora chi ne giudica timide coscienze, intelletti incapaci d’intendere la bellezza e la gloria della vita, di tutto che propaga la vita. Ma se una legge d’indefinito progresso governa veramente l’Universo, anche dalla specie umana uscirà, poco importa come, poco importa quando, una specie superiore; e se l’istinto sessuale che salì sempre più vivace per la scala degli organismi ha preparato l’amore umano, anche l’amore umano prepara una ignota forma futura di sentimento e la evoluzione sua continua nella vita tenuta sin qua che conduce ad un raffinamento sempre maggiore della materia, a una potenza sempre maggiore dello spirito.

Ora è scritto nella natura l’alto concetto morale che una specie superiore non esce da una specie inferiore senza sforzo nella direzione della forma più perfetta. Dove questo sforzo manca vi ha decadenza, vi ha degenerazione, Se nel rappresentare l’amore altri artisti gravitano indietro, verso il bruto, noi gravitiamo avanti, verso la forma superiore che l’uomo porta in sè e deve svilupparsi da esso. Quando l’arte nostra, che a nessuna bellezza può essere straniera, s’ispira alla bellezza morale, noi udiamo qualche volta chiamarci freddi e pedanti; ma se una legge di natura porta come è certo, il genere umano, malgrado la corruzione


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