Una volta, considerando gli astri, i credenti si figuravano che Iddio reggesse quei globi nel vuota come un mago, come un uomo fornito di facoltà soprannaturali che stando fuori delle cose le costringe a obbedirgli contro le leggi di natura. La scoperta di Newton ci ha dimostrato che Iddio governa tutti gli astri e tutti gli atomi del mondo in un modo radicalmente diverso, in un modo che noi chiamiamo appunto legge di natura. Per quanto grande noi immaginiamo un Essere umano, ci è impossibile persino di concepire che operi così. Con queste leggi dell’attrazione universale, il creato tanto enormemente ampliato dalle scoperte precedenti veniva ricondotto a una rigorosa unità. Tutto si attrae, tutto si equilibra secondo pesi, numeri e misure e le infinite diverse azioni contemporanee di una sola forza risuonano in un accordo che esprime l’ordine meccanico dell’Universo. Per gli intelletti colti e credenti questo armonico suono ideale delle sfere conferisce alla grandezza dell’idea di Dio immensamente più che la vista d’un cielo stellato, anche portata da potenti telescopii dentro le più remote nebbie di Soli. Adesso la teoria dell’Evoluzione ci mostra non un Dio che operò ad intervalli, creando il mondo a pezzi belli e fatti e poi mettendoli a posto come un uomo comporrebbe una macchina, ma un Dio che opera