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Per la bellezza d’un’idea 105

piacere all’occhio umano. In pari tempo non sa persuadersi che l’umanità sia un prodotto del caso. Conchiude che far meditare l’uomo sul piano dell’ Universo è come far meditare un cane sullo spirito di Newton. Invece il suo più fedele discepolo, Huxley, ha confessato che al posto della vecchia morta teleologia ne può sorgere una più larga e grandiosa con la stessa idea fondamentale della Evoluzione per base. Infatti noi abbiamo gittata con disdegno la teleologia del bambino persuaso che i suoi genitori, i suoi maestri, i suoi amici, i suoi servi, la sua casa esistono per lui solo; noi professiamo la teleologia dell’uomo che comprende di essere un atomo nella umanità, che onora il diritto altrui, che ama il bene altrui, che al di sopra di un meschino interesse proprio colloca gli interessi del giusto e del vero. Noi non pensiamo più che l’Universo sia stato creato solamente per l’Umanità, che il sole, la luna e le stelle sieno in cielo solamente per illuminare la terra, nè che le piante e gli animali esistano per l’unico fine di servire agli uomini. Noi pensiamo invece che nella mente ordinatrice dell’Universo ciascuna cosa da lei creata tende in sè stessa e nelle sue relazioni con le altre cose a infiniti diversi scopi, pochissimi dei quali sono visibili a noi, pochissimi possono apprendersi dalla intelli-