del pensiero moderno, il suono della parola di Darwin fece vibrare spontaneamente una moltitudine di cervelli, fece suonare nella stessa nota una moltitudine di parole umane; e avvenne ciò che avviene a ciascuno di noi quando altri ci capita improvvisamente a dire una cosa che noi ci sentivamo confusa dentro a noi stessi e che soffrivamo di non saper trarre dai viluppi oscuri del nostro pensiero. Avviene allora uno slancio dell’esser nostro verso colui e facilmente ci scoppia dal labbro una esclamazione di consenso e di sollievo. Certo per molti, specialmente in Germania, il Reiz, come disse un tedesco di opinione diversa, l’attrattiva della idea darwiniana fu questa che finalmente si poteva fare a meno di Dio; o meglio, dico io, si poteva metterlo in una ben meritata pensione per i servigi onestamente prestati fino alla fabbrica della prima cellula vivente. Questa presunta giubilazione del Creatore rendeva idrofobe contro il darwinismo una quantità di altre persone tanto poco prudenti quanto le prime. Ma sotto alle grida e al tumulto della battaglia teologica, il libro di Darwin era accolto con tacita soddisfazione da moltissimi, che semplicemente godevano di poter finalmente lasciare a Milton il leone che nascendo dal suolo si dimena onde cavarne le gambe posteriori, di poter finalmente fare