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Per la bellezza d’un’idea 85

fuori di tutte le leggi, di tutti i procedimenti noti della natura. Erano idee d’un periodo intellettuale passato e regnavano ancora, e mentre io parlo non hanno perduto ogni loro dominio, in parte perchè indebitamente aderivano del tutto, e pur troppo indebitamente aderiscono tuttavia molto, come una corteccia tra viva e morta, alla fede religiosa, in parte perchè gli uomini si erano abituati ad esse e riusciva e riesce loro incomodo di mutarle. Coloro poi che non credevano in Dio e quindi neanche nella Creazione, non potendo affermare contro la scienza che le specie presenti degli animali e delle piante esistessero ab eterno, erano in grado, sì, di filosofar molto sulla materia e sul caso, ma non affatto di sciogliere con un ragionamento persuadente l’enigma di questa incognita; come gli animali e le piante che certo due o tre mila secoli addietro non c’erano, abbiano poi cominciato ad esistere.

Ecco in qual punto uscì il libro chiaro e potente di Darwin dove s’intendeva dimostrare con una grande copia di osservazioni esatte e di raziocini acuti come le specie animali fossero venute, per effetto di leggi della natura, insensibilmente divergendo da una o poche forme primitive alla presente varietà immensa. Allora, essendovi un grande accordo fra il carattere di questa idee e il carattere