Pagina:Artusi - La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene, Landi, 1895.djvu/400

380

per due o tre volte. Sformatela dopo qualche ora e, se l’avrete disposta con garbo, oltre al gusto resteranno anche appagati gli occhi de’ commensali. La ricotta si può rammorbidire col rosolio di cedro, invece del latte, e allora non occorre la cannella.


493. - Zuppa di visciole

Questa zuppa si può fare con fettine sottili di pane fine arrostito oppure con pane di Spagna o con savoiardi.

Levate il nocciolo a quella quantità di ciliege viscide che crederete sufficienti e mettetele al fuoco con pochissima acqua e un pezzetto di cannella che poi getterete via. Quando cominciano a bollire aggiungete zucchero quanto basta, mescolate adagino per non guastarle e allorchè cominciano a siroppare assaggiatele se hanno zucchero a sufficienza e levatele dal fuoco quando le vedrete aggrinzite ed avranno perduto il crudo. Dopo che avrete leggermente intinto le fette del pane o i savoiardi nel rosolio, tramezzandoli suolo per suolo con le ciliege, le disporrete in un piatto o in un vassoio in modo che facciano la colma. Potete anche dare a questa zuppa la forma più regolare in uno stampo liscio, e tenerlo in ghiaccio avanti di sformarla, giacchè nella stagione delle ciliege si cominciano a gradire i cibi refrigeranti. Un terzo di zucchero del peso lordo delle ciliege è sufficiente.


494. - Zuppa di limone

Questo dolce, che dalla sua provenienza giudicherei di origine francese, non è molto nelle mie grazie, nonostante ve lo descrivo nel caso non aveste di meglio a fare e vi trovaste le chiare a disposizione.