Pagina:Artusi - La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene, Landi, 1895.djvu/390

370

di limone, e quando non sarà più bollente, aggiungete tre rossi d’uovo e due chiare mescolando il tutto ben bene. Prendete una teglia di rame di mezzana grandezza, ungetela col burro e rivestitela di una sfoglia di pasta frolla grossa uno scudo (metà dose del N. 431 ricetta A può bastare). Versate nella teglia un terzo del semolino e spargete sopra il medesimo, a qualche distanza l’uno dall’altro, dei pezzetti o cucchiaini di conserva di frutta diverse, quali sarebbero lampone, cotogne, albicocche, ecc.; sopra questo primo strato ponetene un secondo e un terzo sempre rifiorendoli delle dette conserve. Ripoprite il di sopra del budino con una sfoglia della stessa pasta e inumidite gli orli con un dito intinto nell’acqua perchè si attacchino fra loro. Fategli qualche ornato, doratelo con rosso d’uovo e cuocetelo al forno. Quando lo sformate, spolverizzatelo di zucchero a velo e servitelo freddo.


482. - Budino nero

Questo budino si fa talvolta per consumare le chiare d’uovo, e non è da disprezzarsi.

Chiare d’uovo, N. 6.
Mandorle dolci, grammi 170.
Zucchero in polvere, grammi 170.

Sbucciate le mandorle, asciugatele bene al sole o al fuoco, tritatele colla lunetta e mettetele al fuoco in una cazzaruola quando sarà sciolto lo zucchero. Dopo che il miscuglio avrà preso il colore del croccante, ossia della buccia di mandorla, versatelo in un mortaio e diaccio che sia riducetelo in polvere. Mescolate questa polvere alle sei chiare montate, mettete il composto in uno stampo unto con solo burro diaccio e cuocetelo a bagno maria per servirlo freddo.