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nel lardo vergine e mescolato collo stomachino a pezzetti. In questa maniera va levato dalla padella con un poco del suo unto, condito con sale e pepe e mentre è ancora a bollore gli va strizzato sopra un limone il cui agro serve ad ammorzare il grassume.

Le fette sottili di fegato si possono anche infarinare prima di friggerle.


132. - Granelli fritti

Ho sentito dire che quando nella Maremma toscana viene il giorno della castratura dei poledri, s’invitano gli amici ad un pranzo ove il piatto che fa i primi onori è un magnifico fritto di granelli. Del sapore di quelli non posso dir nulla non avendoli assaggiati, benchè del cavallo ed anche dell’asino chi sa quante volte, senza saperlo, voi ed io, ne avremo mangiato. Vi parlerò bensì di quelli del montone che per bontà non devono valer di meno, perchè offrono un gusto come di animelle, ma più gentile ancora.

Lessateli in acqua salata poi fate loro un’incisione superficiale per lo lungo onde togliere l’involucro esteriore che è composto, come dicono i fisiologi, della tunica e dell’epididimo. Tagliateli a filetti sottili, salateli ancora un poco, infarinateli bene, passateli nell’uovo sbattuto e friggeteli.


133. - Fritto composto alla bolognese

A questo fritto si potrebbe più propriamente dare il nome di crocchette fini. Prendete un pezzo di magro di vitella di latte stracottata, un piccolo cervello lessato, o cotto nel sugo, e una fettina di presciutto