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la danza dello scheletro 71

     Poco lungi, dalle viscere
     terra scaturita.
     Una spera d’acqua lucida
     Dorme al sol, profonda, unita.

Non un moto, non un crepito:
          Solo in quella buca
     Non so che, furtivo, incognito,
          Raspa, tenta, fruca
     Oh portento! un vivo scheletro,
     Cauto a guisa di segugio,
     Striscia su dal fondo e il teschio
     Mette fuori del pertugio.

Con le occhiaje vote e torbide
          Guata a destra, a manca;
     Sbircia il sol che in alto sfolgora
          E l’azzurro sbianca;
     Poi repente, con un ringhio
     Di libidine novizza,
     Fuor del covo si divincola
     E nell’aria schizza e sguizza.