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Infurïando il turbine. Squarciato
Insorge il mar rugghiando, e d'ogni lato,
Bianchi di bava, a mostruosi agoni
Corron confusamente i cavalloni.
Rota e si torce tenebrosa in cielo
La nube, e scissa da focoso telo,
Stride, rintrona, e il mar bevendo, mesce
A quei del mare i proprii gorghi. Cresce
Il tumulto, il fragore e la ruina.
Invan le navi alla mortal rapina
Tentan fuggir. Manca ogn'ingegno, è franta
Ogni virtù. Strappa le vele, schianta
Gli alberi il turbo, e con orrendo spiro
Trae le carene in vorticoso giro.
Ed ecco, sotto a lor, nell'onde crude
Una immensa voragine si schiude,
E roteando e spumeggiando inghiotte
Carene e vite nella eterna notte.