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l'ultimo viaggio di ulisse |
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E mormorar nel gracile contrasto
De' canapi s'udiva. E già sul vasto
Lido, e del monte in sui petrosi sporti,
Dei partenti la turba e dei consorti
Fremeva e il popol tutto. Ultimo giunse
Con Telemaco Ulisse, il qual consunse
Vigilando la notte, e in dar gli estremi
Moniti al figlio, dei reali emblemi
Fatto e del regno già custode. Emerso
Il sol frattanto e sfolgorò le terse
Onde rotanti e di corrusca luce
Irradiò lo spazio. Allora il duce
Da patera libò di lucid'oro
Purpureo vino, e d'un mugghiante toro
Fece olocausto a Poseidone, e tutti
Dell'alto cielo e dei profondi flutti
I santi numi orò. Poscia iterati
Gli abbracciamenti, i moniti, i commiati,
Alle trombe accennò, che di squillanti
Note empierono l'aria, e ai naviganti,
Cui già troppo incresceva ogni ritegno,
Dettero alfin della partenza il segno.
Eran essi dugento, ed eran sette
Le negre navi al gran cimento elette.