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l'ultimo viaggio di ulisse 35



II.


Né dubbiezze, né indugi. Alle prescritte
     Opre vola ciascun. Spandesi il grido
     Dell'alta impresa, e sul lunato lido
     Ferve e suona il lavor. Ecco di bruni
     E di candidi lini, ecco di funi
     Intricata congerie: antenne e travi,
     Assi e panconi alla rinfusa. Gravi
     L'ancore adunche affondan nella molle
     Sabbia. All'intorno splendon fochi. Bolle
     La negra pece nei caldari: e intanto
     Alto e festoso va per l'aria il canto
     Augurïoso de' compagni. Ed ecco
     Traggon co' cigolanti argani in secco
     Le antiche prue che alle fatali sponde
     Approdâr della Troade, e corser l'onde
     D'ignoti mari. Quanto il giorno dura
     Van ristoppando con industre cura
     I fianchi cui la salsa onda corrose,
     E gli spalman di pece. A generose
     Gare incita l'un l'altro, e i giorni in queste
     Opre consuman lieti. Invan le meste