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l'ultimo viaggio di ulisse 33

     L'orbe in grembo raccoglie, e di natura
     Ogni occulta possanza, ogni fattura.
     Ma questo ancor vo' che sappiate, e sia
     Pegno del ver l'asseveranza mia.
     Nave che, posto ogni timore in bando,
     Per quel mar lunghi di gisse volando
     Dietro al corso del sol, vedria dal fondo
     Sorger dell'acque alfine un altro mondo,
     Assai maggior di questo nostro, e dove
     Sono incogniti regni e genti nuove,
     E d'inaudite cose e peregrine
     Indicibil dovizia. Or ecco al fine
     Giunto son io di mie parole. Amici;
     Per quell'ignoto mare alle felici
     Plaghe io voglio migrar. Se alcun di voi,
     Che del nome superbi ite d'eroi,
     Voglia meco tentar l'impresa audace,
     Caro l'avrò; ma se desio di pace
     Abbarbicati come piante al suolo
     Vi tenga, sia col vostro danno: io solo
     Novo cammino tenterò di gloria:
     Mia l'audacia sarà, mia la vittoria„.

Graf, Le Danaidi 5