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l'ultimo viaggio di ulisse |
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In cima a un colle che l'aperto grembo
Scopre del mar, sino all'estremo lembo
Dell'orïente. Ivi di lucid'oro
Cinta la fronte augusta, in mezzo a loro
Egli apparì, tale nel maschio volto,
Tal nel nobile incesso e nel raccolto
Vigor marmoreo delle membra, quale
Apparir già solea nel marzïale
Cimento, là sui verdi campi dove
Fu Troja un dì. Ivi, com'uom di nuove
Speranze lieto e di giocondi auspici,
Ridente apparve e salutò gli amici:
Fatto poi dispensar nelle forbite
Patere il sangue dell'ambrosia vite,
A ber seco invitolli, ed egli primo
Bevve, adorando il sol, che fuor dell'imo
Gorgo spuntava a sfolgorare il mondo.
Alfin, simile a un nume, e tra profondo
Silenzio, a favellar prese in tal forma.
“Compagni, amici! o voi cui sola norma
Fu sempre e fu solo desio la gloria;
Avventurosi eroi, la cui memoria
Non perirà, se fra l'umana gente
Ogni nobile orgoglio, ogni fervente