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l'ultimo viaggio di ulisse 29

     In cima a un colle che l'aperto grembo
     Scopre del mar, sino all'estremo lembo
     Dell'orïente. Ivi di lucid'oro
     Cinta la fronte augusta, in mezzo a loro
     Egli apparì, tale nel maschio volto,
     Tal nel nobile incesso e nel raccolto
     Vigor marmoreo delle membra, quale
     Apparir già solea nel marzïale
     Cimento, là sui verdi campi dove
     Fu Troja un dì. Ivi, com'uom di nuove
     Speranze lieto e di giocondi auspici,
     Ridente apparve e salutò gli amici:
     Fatto poi dispensar nelle forbite
     Patere il sangue dell'ambrosia vite,
     A ber seco invitolli, ed egli primo
     Bevve, adorando il sol, che fuor dell'imo
     Gorgo spuntava a sfolgorare il mondo.
     Alfin, simile a un nume, e tra profondo
     Silenzio, a favellar prese in tal forma.
     “Compagni, amici! o voi cui sola norma
     Fu sempre e fu solo desio la gloria;
     Avventurosi eroi, la cui memoria
     Non perirà, se fra l'umana gente
     Ogni nobile orgoglio, ogni fervente