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la città dei titani | 17 |
Ei lasciâr l'opra, a più solenni prove
Accinti e stretti, allor che, pieni il core
Dell'odio antico e di novo furore,
Mossero guerra al saettante Giove.
Furon vinti; ma ancor treman le invase
Sfere e dei numi la fulgente stanza;
E ad attestar l'orba città rimase
L'alto senno dei vinti e la possanza. —
Eran già molti secoli passati
Da quella gran vittoria degli dei,
Quando un errante popol di pigmei
Giunse a caso in quei luoghi abbandonati.
Un popol dico di pigmei, nè buoni
Nè cattivi, e non brutti e nemmen belli;
Sì bene un po' bugiardi, un po' ghiottoni,
Superbiosetti molto e saputelli.
Ei tutto un dì, con baldanzoso ciglio,
Andâr squadrando quelle antiche mura,
Poi tutti s'adunâr sopra un'altura,
E bravamente tennero consiglio.
Graf, Le Danaidi | 3 |