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LA CITTÀ DEI TITANI
Sotto la plaga ove s'accende il giorno
Sorge in mezzo a una landa isterilita,
Tutta da monti asserragliata intorno,
Una città deserta e non finita.
Dacché dell'uom l'aspro lignaggio dura,
Non vider mai d'Asia o d'Egitto i soli
Più smisurate e più superbe moli
Rivaleggiar col tempo e la natura.
Palazzi son di prodigioso stile,
D'augusta pompa e di sottil lavoro,
A paragon di cui parrebbe vile
Qnal reggia splende più di marmi e d'oro.
Son piramidi eccelse e propilei
D'erte colonne e di profondi varchi;
Son torri e logge, son teatri ed archi
Sculti di arcani emblemi e di trofei.